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CERN, una continua evoluzione

  • Immagine del redattore: Gruppo Civica
    Gruppo Civica
  • 5 mag 2022
  • Tempo di lettura: 5 min

1955: il posizionamento simbolico della prima pietra del CERN

La storia del CERN



29 Settembre 1954: 12 Stati membri, incontratisi già per una prima volta nel il 5 Maggio 1952, firmano la Convenzione che dà origine ad una collaborazione scientifica a livello europeo:

  • Belgio

  • Danimarca

  • Francia

  • Germania

  • Grecia

  • Italia

  • Jugoslavia (uscita nel 1961)

  • Paesi Bassi

  • Norvegia

  • Svezia

  • Svizzera

  • Regno Unito.




Alla conclusione del secondo conflitto mondiale, l’Europa usciva straziata ed indebolita da anni di guerra non solo a livello economico e sociale, ma anche scientifico.

Dato che i mezzi mancavano agli Stati individuali per poter finanziare, ognuno per proprio conto, i costosi strumenti di ricerca indispensabili alla scienza moderna, molti ricercatori europei emigrarono verso gli Stati Uniti d'America dove i laboratori erano invece molto moderni e ben attrezzati. E' stato quindi essenzialmente per tenerli in Europa che dodici Stati unirono le loro risorse e crearono il CERN, un vero e proprio laboratorio di pace.

Infatti, l’altro motivo che sta alla base della fondazione del CERN, è stato il desiderio di creare una comunità scientifica che avesse radici diverse, per creare una collaborazione di studiosi, scienziati e ricercatori provenienti da tutte le parti del mondo, pronti a mettere da parte ostilità di qualsiasi tipo (politiche, religiose, ecc..) per il progresso scientifico. Una testimonianza di questo fenomeno ci è offerta durante il periodo della Guerra Fredda, dato che il laboratorio svizzero in questione era l’unico ambiente scientifico in cui americani e sovietici erano disposti a lavorare fianco a fianco per raggiungere un obiettivo comune (del tutto agli antipodi rispetto all corsa allo spazio, ad esempio).



Perché la scelta della sede del CERN è ricaduta sulla Svizzera?

Da un lato, certamente per la neutralità del Paese: in questo modo era possibile evitare che le ricerche trovassero applicazione in ambito militare, tanto più che nel 1954, anno dell’istituzione del CERN, il mondo era appena entrato nella Guerra fredda.

Ma la Svizzera presenta anche altri vantaggi: la sua posizione nel cuore dell’Europa, una lunga tradizione di Paese ospite delle organizzazioni internazionali e un ambiente stabile, elemento indispensabile per permettere ai ricercatori di maturare esperienze sul lungo periodo e di sviluppare infrastrutture durature.



Il CERN, aperto nel 1954, ha permesso poco a poco ai fisici del vecchio continente di ristabilire la ricerca europea al livello di eccellenza che aveva conosciuto prima della guerra e di colmare così il ritardo accumulato nei confronti degli Stati Uniti. Il CERN rinnovava così una vecchia tradizione europea di scambi scientifici ed intellettuali, contribuendo già dagli inizi a ristabilire i contatti amichevoli e fruttuosi tra i paesi che la guerra aveva opposto gli uni agli altri.

È la stessa direttrice, Fabiola Gianotti, che sul sito dell’INFN in un articolo di Marzo 2022 dichiara:

Nel 1954, lo scopo dei padri fondatori del CERN era quello di riportare la fisica di eccellenza in Europa dopo la Seconda guerra mondiale. La loro idea era molto moderna e si basava sia sulla necessità di far fronte alle sfide economiche mettendo insieme paesi diversi, sia sulla consapevolezza del ruolo catalizzatore di pace della scienza”.

Fabiola Gianotti, intervista INFN


Tutt’ora la cooperazione scientifica instaurata al CERN è il solo esempio di laboratorio internazionale di queste dimensioni che funziona. Non solo i ricercatori che vi lavorano vengono da ogni parte del mondo, ma le macchine stesse sono il prodotto degli sforzi riuniti delle industrie europee d'avanguardia, le quali compongono separatamente parti di elettronica destinate a combinarsi perfettamente in un unico miracolo di ingegneria contemporanea.



Nel progetto di pace rientra anche uno dei principi fondamentali che sta alla base della Convenzione (firmata il 1 Luglio 1953) che regge il CERN, la quale definisce molto rigorosamente i suoi compiti e proibisce formalmente qualsiasi tipo di ricerca militare.

The Organization shall have no concern with work for military requirements and the results of its experimental and theoretical work shall be published or otherwise made generally available.

Convention pour l'établissement d'une organisation européenne pour la recherche nucléaire


Ovviamente, dietro a questo provvedimento c’è la sottile discriminante che delinea le conseguenze positive da una parte e negative dall’altra del progresso scientifico. Il mondo aveva appena conosciuto i disastri generati da una bomba nucleare, la quale non è altro che uno dei prodotti della scienza. Sembra un paradosso: si investe nella ricerca perché la scienza possa essere messa al servizio del bene dell’uomo, ma finisce per fare danni all’intera umanità. Tema affrontato nella stessa letteratura da opere come Lo strano caso di Doctor Jekyll e Mister Hyde di Robert Louis Stevenson o La vita di Galileo di Bertolt Brecht, che inserisce tra le righe delle vicende galileiane la sua stessa storia e la società moderna.




Sincrociclotrone SC (1957)

[Nella foto, il primo acceleratore del CERN (1957): il sincrociclotrone (SC), che ha collaborato ai primi esperimenti per poi occuparsi solo di fisica nucleare dal 1964, lasciando che la fisica delle particelle fosse nelle mani di altre macchine più tecnologiche, come il primo Sincrotrone di Protoni (PS). E’ stato poi destituito dopo 33 anni di attività.]




I Ragazzi di Via Panisperna

I Ragazzi di Via Panisperna erano un gruppo di giovani scienziati italiani interessati alla fisica nucleare ed era formato da

I ragazzi di Via Panisperna
  • Enrico Fermi (il più celebre, ha studiato sui libri da autodidatta per poi frequentare l’Università di Pisa);

  • Edoardo Amaldi;

  • Franco Rasetti;

  • Emilio Segrè;

  • Bruno Pontecorvo;

  • Ettore Majorana.

Prendono questo soprannome perché negli anni trenta del Novecento operarono presso il Regio Istituto di fisica dell’Università di Roma che al tempo si trovava in Via Panisperna.

Il tutto è cominciato con l’assegnazione da parte del ministro e direttore dell’Istituto di fisica Orso Mario Corbino a Enrico Fermi della prima cattedra italiana di fisica teorica nel 1926. Dalla loro collaborazione l’Istituto si è trasformato in un vero e proprio centro di ricerca, che ha accolto negli anni l’intero gruppo di fisici che ora ricordiamo con la simpatica denominazione “ragazzi di Via Panisperna”.

La loro cooperazione è stata fondamentale a livello scientifico per studi riguardo gli elementi naturalmente ed artificialmente radioattivi, i costituenti e le forze agenti nel nucleo atomico e i decadimenti beta. Enrico Fermi, inoltre, è stato persino uno degli scienziati che ha contribuito alla scoperta del sistema di reazione a catena dei decadimenti radioattivi, alla base del funzionamento della bomba atomica.


La storia dei “ragazzi di Via Panisperna” è strettamente collegata al tema del progresso e della collaborazione scientifica, dato che l’intento di Enrico Fermi era quello di creare in Italia un centro di ricerca all’avanguardia, proprio come quelli di altri Stati europei o dell’America. Nonostante ciò, si rende presto conto che le possibilità in patria sono limitate, non solo per problemi economici e di innovazione tecnologica, ma anche a causa di impedimenti politici. Difatti, è a causa delle leggi razziali che danneggiavano e discriminavano la moglie Laura ebrea, che Fermi decide di partire alla volta degli Stati Uniti dopo l’assegnazione del premio Nobel per la fisica (1938). In poco tempo, il gruppo si scioglie e tra loro rimane in Italia solo Edoardo Amaldi. E’ lui uno dei fautori della ricostruzione della fisica italiana attraverso l’adesione al progetto europeo del CERN.

Edoardo Amaldi

FILM "IRagazzi di Via Panisperna" (RaiPlay): https://www.raiplay.it/programmi/iragazzidiviapanisperna


 
 
 

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