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Putin in Ucraina: come risponde la scienza?

  • Immagine del redattore: Gruppo Civica
    Gruppo Civica
  • 5 mag 2022
  • Tempo di lettura: 1 min
“Luoghi come il Cern possono piantare semi di pace in un mondo frammentato”

Fabiola Giannotti


Il Cern – l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare – ha condannato l'invasione militare dell'Ucraina da parte della Russia e ha sospeso lo status di osservatore della Federazione russa. Il grande centro di ricerca di fisica delle particelle rende inoltre noto che non si impegnerà in nuove collaborazioni con la Russia e con le sue istituzioni. L'annuncio è arrivato subito dopo l'espressione di solidarietà, da parte dell'ente, verso l'Ucraina, che è un suo stato membro associato. La comunicazione è pubblicato sulla pagina ufficiale del Cern. Questo episodio è un altro esempio di come il conflitto russo-ucraino possa avere ricadute importanti sulla scienza e sulla ricerca, non solo a livello locale, ma in ambito internazionale.


Il supporto del Cern all'Ucraina

Già dal 24 febbraio, giorno in cui è iniziata l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, Il Cern si è attivato per sostenere collaboratori e operatori ucraini dipendenti o associati, insieme alle loro famiglie. Il centro di ricerca ha contattato i membri ucraini dello staff per fornire assistenza materiale e psicologica. L'ente ha dato il via e ha preso parte a una raccolta di fondi che vengono inviati direttamente all'Ufficio della Croce rossa internazionale ucraina, per un aiuto a livello clinico e psicologico e per la distribuzione di cibo e di altri beni essenziali. A questo sostegno si aggiungono le donazioni individuali del personale del Cern. L'elenco delle iniziative è consultabile sulla pagina web dedicata e su una pagina in cui sono riportati tutti i canali di supporto previsti e i contatti a cui rivolgersi.




 
 
 

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